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mercoledì 18 novembre 2015

Il Presidente........ Alessio Ricci



Nome?
Alessio
Cognome?
Ricci
Il tuo soprannome nel gioco?
Il Doge
La tua storia nel gioco del ponte?
Comincio ad avvicinarmi al gioco dalla rinascita seguendo mio padre Danilo, e prendo parte alla mostra per la prima volta nel 1985 come paggio porta fiamma del San Antonio.
Davanti a me sfilava il maestro Valentini Roberto.
Nel 1988 sono guardia al campo senza corazza di mezzogiorno, sotto la guida del capitano Alessandrini Claudio.
Nel 1990 l'abito da guardia mi va stretto e faccio parte della mostra come combattente da parata.
Nel 1991 sotto la guida del maestro Valentini indosso le vesti di tamburino dei leoni, e dall'anno successivo insieme all'amico Roberto Pollera prendo le redini del gruppo dei tamburini di mezzogiorno.
Gli indimenticati "campioni del mondo!"
Nel 1996 salgo sul ponte per la prima volta capitanato dall'amico Davide Rossi con i colori dei Leoni dei quali più avanti ne divento orgogliosamente il caposchiera.
Nel 2002 dopo incomprensioni e promesse da parte di figure di mezzogiorno decido di non prendere parte all'edizione dell'anno in corso.
Nel 2003 approdo nel nido delle aquile grazie al l'amicizia che mi lega da anni con Roberto Bob Biagi.
Nel 2015 sono stato eletto presidente del comitato combattenti.

Come nasce l'idea del "Comitato Combattenti"?
L'idea di questo comitato viene da lontano, ad ogni cambio di regolamento tecnico negli anni passati si sentiva parlare di riunire i combattenti per portare avanti una linea unica. Ma solo l'anno scorso avendo al mio fianco Adriano Passetti ed altri amici siamo riusciti nell'intento.
I Progetti del comitato?
Il progetto del comitato è quello di prendersi cura e di tutelare la figura del combattente e di innalzarla di livello, in quanto sempre stato considerato solo un soldato e spesso denigrato come non pensante e non avente diritto al dibattito. Io questo non lo ho mai accettato e con al mio fianco Adriano abbiamo riunito tutti i combattenti che si sono decisi a scegliere una linea e un modello da seguire. Ricercare la vicinanza con i quartieri e far sapere ai cittadini che il combattente è un vero e proprio atleta, serio e impegnato anche sotto il profilo sociale.
Quali cambiamenti vorresti apporre al gioco per un suo migliore sviluppo?
L'argomento è molto ampio, cercherò di essere breve: il gioco deve rimanere tale e quale, solo pochi accorgimenti per snellirlo e renderlo più avvincente, ad esempio puntualità nella partenza della mostra, eliminazione dei tempi morti, ripulire le piazze da personaggi che nulla c'entrano con la manifestazione. Un esercito di vecchi combattenti potrebbe fare da cordone alle entrate delle piazze per evitare  scavalcamenti dei sostenitori, sovrapporre alcuni rituali quali chiamata a battaglia e lancio della sfida...queste sono solo alcune delle proposte che il comitato rivolgerà al consiglio degli anziani.
Quale finalità del comitato sul sociale?
Ci siamo prefissi insieme ai generali da un idea dell'amico  e magistrato del San Marco Massimo Cioli di donare alla cittadinanza due altalene per bambini diversamente abili per iniziare ma soprattutto vogliamo essere un legante con la città, con chi di gioco ne sente solo parlare.
Consiglio per chi inizia il gioco nel 2016?
A chi volesse avvicinarsi al gioco per la prima volta dico di non avere remore, di farlo tranquillamente perché in ogni magistratura ci persone esperte e appassionate che fanno il gioco per passione e senso del dovere.
Cosa  non sopporti nel Gioco? Chi Stimi ?
Nel gioco non sopporto che i combattenti, che sono gli attori principali, non vengano tenuti di conto, né del loro pensiero ne della loro esperienza, è giunto il momento che il consiglio degli anziani si renda conto che la nostra voce può servire ad evitare spiacevoli conseguenze, ad esempio infortuni. La stima va a tutti coloro che prendono parte al gioco, nessuno escluso, in particolare i collaboratori che non appaiono mai e nessuno sa chi sono, di loro ho profonda stima, ma nella mia mente due persone sono sempre state la mia guida (mio padre a parte) Sergio Carlesi e Sergio Paradossi.
La politica ed il gioco .....possono convivere?
Penso che in particolare nessuno sia nocivo al gioco, solo vorrei vedere la politica
lontana dal gioco, mi spiego meglio sfruttare il gioco come mediazione con l' elettorato non penso sia politicaly correct.
La convivenza fra gioco e politica può esistere solo se i politici non tentano di usare il gioco come mezzo per farsi conoscere con cambi di regolamento a tutti costi solo per poter far si che  il regolamento prenda il nome del politico che lo ha attuato.

Facendo un confronto con il palio di Siena,qualcuno accusa le figure che orbitano intorno al gioco di avere' meno attaccamento alla propria parte e/o magistratura come mai tanti passano da un all'altra parte con tanta facilita'?
Io il confronto con il palio non potrei nemmeno farlo, perché la storia è diversa e i motivi sono diversi. Credo che sia difficile far restare attaccati ai colori i combattenti perché non si sentono veramente parte della magistratura, se i luoghi di allenamento fossero nei quartieri di appartenenza sarebbe tutta un altra cosa.
Questo blog si chiama "il gioco del ponte senza peli sulla lingua" hai voglia di dire qualcosa che non hai mai detto sul gioco ad una persona, oppure ad una squadra ?
Chi mi conosce sa cha parlo sempre senza peli sulla lingua e questa cosa l'ho già detta ai diretti interessati ma visto che me lo chiedi...serve un organizzazione composta da veri esperti, da chi il gioco lo ha fatto e studiato per molti anni che lo diriga e lo gestisca, solo così avremo uno spettacolo ineguagliabile!

Una richiesta all'amministrazione comunale ?
Prego l'amministrazione anche di trovare i luoghi di allenamento per tutte le magistrature all'interno dei propri confini. 

Grazie per avermi contattato è stato un piacere e un onore.

                                                         COMBATTENTI MAI DOMI!


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